mercoledì 7 novembre 2012

Ogni uomo è uno scrigno



Mi capita in un ordinario pomeriggio al centro, dopo essere corsa su e giù da Via Roma a Piazza Tacito alla ricerca di un regalo per un amico, di un pennellino obliquo per l'eyeliner, di un pigiama nuovo per mio marito.

Mi capita quando penso di meritarmi proprio uno spritz anche se in largo anticipo sull'ora dell'aperitivo, e quando le scarpe col tacco mi ricordano che non è il caso di metterle se ho in mente di percorrere due chilometri di Sampietrini. Mi capita proprio quando con un sospiro di sollievo sfilo da sotto al tavolo del DolceVita in Via San Marco - Terni due sedie, una per me e una per le borse.

Appena, come un miraggio che si realizza, il bicchiere ghiacciato con il liquido rosso e la ciotolina di chips conquistano il mio tavolo... si avvicina una donna africana, bella, nel suo vestito tradizionale che con i suoi colori caldi parla di tramonti rossi e sicomori e sembra profumare di cumino e coriandolo.

Mi invita ad osservare le collane e i bracciali di pietre dure e argento che gli vestono quasi per intero entrambe le braccia. Sono proprio dell'umore giusto per una nuova amicizia, e ci provo.
Le dico che non mi occorre un nuovo gioiello, ma che si può sedere con me a prendere qualcosa da bere. Nell'attimo stesso in cui faccio la proposta mi accorgo che Mama Africa aspetta un bambino. E subito i miei pensieri vanno alla ricerca di quella che potrebbe essere la sua storia. Dove sarà il suo uomo? Dove sarà la sua casa? Dove sarà il suo cuore?

Quanto avrei voluto che si fosse seduta con me e che mi avesse raccontato di se. Ma il suo volto ora sorride di meno, si fa un po' più duro, a me sembra forte come un leone.
Mi dice che non può sedersi e mi invita di nuovo ad osservare la sua bigiotteria.
Penso di averla messa in imbarazzo, forse non dovevo, ho avuto uno slancio banale.
Chissà quante ne ha passate e quante ne sta passando, e io sono lì, con il mio spritz e le mie buste. Mi sento stupida. Acquisto un braccialetto, ne scelgo uno di un colore nel suo vestito.

Se ne va per continuare a vendere la sua merce colorata. La guardo allontanarsi... sono triste, avrei voluto comprare la storia contenuta nel suo scrigno, ma le storie non si comprano.



Pink

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