domenica 17 marzo 2013

Moda tecnica e moda etica: non è più una questione di pelle

PVC, Neoprene,  faux leather, tessuti tecnici, microfibra, fibre naturali eco-friendly e sostenibili.

I designer più curiosi e all'avanguardia mettono da parte seta e pelle per lasciare il posto a tessuti tecnici e tecnopolimeri.
I designer più attenti all'etica creano le loro collezioni senza sfruttare gli animali e senza mettere in pericolo la natura del nostro pianeta.
E una tendenza che mi piace tantissimo, ma non nascondo che spesso mi chiedo: e se stessero sfruttando e strumentalizzando la loro etica? ...ma non si può essere sempre così scettici, no? 
Specialmente quando uno dei frutti di questa corrente è il techno-dress in neoprene di Lanvin.





Lanvin techno-dress

Le meravigliose rouches dei suoi abiti hanno finalmente trovato il materiale che gli rende maggior giustizia. Ora saranno belle arzille e "inamidate" anche una volta scese dalle passerelle. Il risultato è davvero strabiliante: le onde sono perfette, sempre tese e sinuose. Basta anche con la lavanderia: un abito così resistente lo metti in lavatrice... et voilà, lo tiri fuori più bello e brillante di prima.

Sto parlando della collezione dell'inverno scorso, non è una novità, ma mi è rimasta talmente nella testa che spero proprio di trovare qualcosa al The Mall il prossimo autunno.

E il valore del neoprene non è inferiore a quello della seta, anzi: ci sono rotoli di materia prima che costano all'ingrosso anche più di 150 euro al metro!
Anche la stilista emergente padovana Giovanna Dell’Onte con la sua collezione innovativa di borse in neoprene Leghilà si è accorta della grande resa estetica e strutturale del neoprene.


Cube Bag Leghilà

Per non parlare delle voluminose felpe in neoprene di Balenciaga con le loro stampe Egypto Funk che hanno mandato ai matti tutte le fashion blogger del mondo. Che sceme! ...ma è tutta invidia, perché io non ce l'ho :-(


Balenciaga

E con il neoprene non abbiamo sfruttato nessuna piantagione di Gelso e nessuna colonia di bachi da seta, ottenendo un risultato indistruttibile... ops! indistruttibile?? E come lo smaltiremo? E quando anche H&M e Terranova produrranno in neoprene invece che in cotone e il mondo sarà pieno di vestiti non biodegradabili, che faremo? Chi mi risponde? Mr. Green, ci sei??

Una grande condottiera di questo movimento bioetico è senz'altro Stella Mc Cartney: vegetariana convinta, ha abolito dalla lista dei materiali utilizzabili pelliccia e pelle. Il materiale che usa per la sua iconica it-bag Falabella è una faux-leather di origine vegetale, e la seta dei suoi capi è ottenuta attraverso un particolare processo che evita di cuocere vivi i bachi, mentre la lana proviene da piccole cooperative di allevatori del Sud America. Con Stella l’estetica incontra l’etica, ed è tutto bio-degradabile: abbiamo fatto un passo avanti.



Stella McCartney 'Falabella' bag in laminated faux python e neon-yellow faux leather 

Ormai quando si compra una borsa o un paio di scarpe il prezzo non dipende più dal fatto che siano in pelle di prima scelta. A volte i tessuti di origine estranea a quella animale sono molto più preziosi e rari.

E noi, come clienti, dovremmo fare più attenzione a quello che acquistiamo. Domandiamoci se il produttore ha inquinato un fiume o ha fatto soffrire un animale per costruire quel capo. Domandiamoci da dove viene l'oggetto che stiamo per mettere nel nostro "carrello", se la fabbrica sfrutta i suoi dipendenti o li affama costringendoli a turni massacranti. Quando acquistiamo un capo in cotone controlliamo che l'etichetta dichiari il "100% Biologico", oppure "100% Organic" nel caso fosse in inglese. 

Sono moltissimi i marchi italiani e non, che spostano la loro attenzione sulle collezioni eco-friendly. Ad esempio quest'anno Pinko ha creato una linea chiamata Pinko for Ethiopia fatta di cotone 100% africano proveniente da una fabbrica di Adis Abeba ecologica e sostenibile in cui lavorano solo donne e le stampe sui capi appartengono alle pitture corporee delle popolazioni indigene della Valle dell'Omo.


Pinko for Ethiopia

Un'altro esempio è il brand Bioneuma Natural Fashion, una linea 100% Organic completamente prodotta utilizzando materiali di cotone biologico pettinato e certificato, che rispetta l'ambiente, è ipoallergenico, permette una migliore traspirazione cutanea ed è piacevole al tatto. Le fibre di questo cotone provengono da coltivazioni con basso impatto ambientale, senza l’uso di pesticidi, senza iper-sfruttamento ed impoverimento del suolo e senza l’utilizzo di sementi geneticamente modificati, e anche durante il processo di tessitura l'attenzione è volta ad ottenere un prodotto completamente naturale e privo di tossicità.



Attenzione!! Dal 21 Marzo avremo la possibilità di rifarci l'armadio a cuor leggero e con la coscienza a posto grazie alla Collezione Conscious di H&M interamente realizzata con materiali sostenibili quali cotone organico, poliestere riciclato e Tencel® ed il volto dell'iniziativa eco-friendly di quest'anno sarà Vanessa Paradis che ha già indossato per noi i capi nella campagna ADV di fine Febbraio. La collezione sarà disponibile in tutti i punti vendita, anche a #Terni, e anche per uomo!

Ops, ma manca pochissimo, sarà giovedì questo! Ci vediamo lì allora, amiche!

Pink.


Vanessa Paradis for H&M Cnscious

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1 commento:

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    borse seta e pelle

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